COSA C’È DA INAUGURARE?

20150115_122003Oggi 15 gennaio, si svolge l’ennesima celebrazione-vetrina organizzata dall’amministrazione della nostra università in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico. Cosa si inaugura? Un’Ateneo sempre più sventrata da tagli, dove il diritto allo studio è negato dalla carenza di posti alloggio e borse di studio, il calo degli iscritti è sempre più vertiginoso, dove è manifesta la mancanza di spazi da destinare agli studenti per lo studio o la socializzazione e il loro sottoutilizzo quando presenti, l’incursione di privati in maniera sempre più prepotente nel vincolare le decisioni amministrative e la ricerca, una privatizzazione resa evidente dalla quotidiana esposizione di prodotti di consumo commerciale nei viali dell’università “pubblica”. Questa è l’università voluta da Rettore e presidi di facoltà, senza mai sentire il parere di quelli che subiscono queste problematicità ogni giorno e voltando le spalle a chi vive veramente la Sapienza, gli studenti. E’ un’università distrutta e quello che ci hanno lasciato sono solo macerie. Queste noi le raccogliamo tutti i giorni cercando di ricostruire un’idea diversa di università, cercando di creare una soluzione e un’alternativa a questi problemi ascoltando, in quanto studenti, i
bisogni della popolazione studentesca. Chiusi in aula magna celebreranno ancora una volta un’università finta, la loro. Allora anche noi vogliamo inaugurare un anno, ma un anno di lotta. A partire dall’apertura fino alle 22 tutti i giorni dell’aula studio al 3serrande, nel dipartimento di Farmacologia, per colmare la mancanza di spazi aperti per lo studio oltre le 17, per continuare con le nostre battaglie quotidiane all’università. Passando dalle mobilitazioni che delle prossime settimane dentro e fuori l’università, fino alla battaglia contro EXPO 2015 e il lavoro sfruttato e gratuito, gli stage e i tirocini universitari. Anche quest’anno accademico nel nostro piano di studio abbiamo messo la lotta.
TUTTI I GIORNI 9-22 AULA STUDIO AL 3 SERRANDE OCCUPATO DIETRO IL DIPARTIMENTO DI FARMACOLOGIA

#13D Renzi e Giannini non siete i benvenuti!

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TOGLIAMO DI MEZZO IL MONDO DI SOPRA
#nojobsact #nobuonascuola #nopianocasa #nosbloccaitalia

Mercoledì 17 dicembre il presidente del consiglio e il ministro all’istruzione hanno annunciato la loro partecipazione a un convegno in memoria di Don Milani nella facoltà di Sociologia de la Sapienza.
Nei magazzini della logistica, nelle scuole occupate, nei picchetti antisfratto durante l’autunno si è espressa un’opposizione popolare alle politiche del governo.
Le difficoltà di trovare un lavoro, di garantirsi un alloggio dignitoso, di proseguire il proprio percorso di studi si scontrano con l’arroganza di un governo interessato esclusivamente a garantire i profitti a banchieri, costruttori e speculatori vari.
Il Jobs Act, il Piano Casa, lo Sblocca Italia fino alle slide della Buona Scuola nascondono, dietro i nomi accattivanti, finanziamenti ingenti per grandi opere inutili, il peggioramento delle condizioni di lavoro, la vendita delle case popolari e un’istruzione sempre più privatizzata.

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12 Dicembre tutti in piazza!

10626135_1000330423316749_53103412881910615_oSiamo stufi di pagare tasse universitarie sempre più alte e accedere a servizi sempre più scarsi (mancanza di aule, biblioteche, sale informatica, laboratori…) e a una didattica dequalificata.

Basta stage e tirocini gratuiti obbligatori offerti dai nostri corsi di studi e indispensabili per laurearsi! Ci vogliono abituare, sin da quando ci immatricoliamo, a lavorare senza retribuzione, ad essere precari.

Non vogliamo emigrare! Se andare all’estero è un’opzione che può essere interessante per molti, non vogliamo però essere costretti ad andare a vivere in un altro paese per lavorare o studiare.

In Italia la disoccupazione giovanile è, secondo i dati Istat, al 46%. Siamo così costretti ad accettare qualunque impiego, anche con ritmi di lavoro massacranti, e a sottostare ad alti livelli di pressione e di competizione.

Siamo stufi di fare lavoretti al nero per mantenerci agli studi, per pagare l’affitto, i libri e i mezzi pubblici! Vogliamo delle politiche che permettano ai giovani di formarsi e lavorare serenamente.

Vogliamo il diritto allo studio (borse e alloggi)! L’operato del governo Renzi, invece, va in una direzione del tutto opposta: 150 milioni di Euro in meno al Fondo Statale per il diritto allo studio, 240 milioni all’università e 40 alla ricerca.

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Non è un paese per giovani!

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Testo di analisi sulle trasformazioni dell’università e del mondo della formazione pubblicato all’interno del pamphlet ROMA SI BARRICA #1.

I tagli e il definanziamento al mondo della formazione sembrano essere una priorità nella tabella di marcia del nostro Governo. Centocinquanta milioni di euro in meno al fondo statale per il diritto allo studio, duecentoquaranta milioni all’università e circa quaranta alla ricerca: questi i numeri, questa la ricetta dello Stato per sanare il debito pubblico, uscire dalla crisi e risollevare l’economia.

Chiunque abbia avuto la sfortuna di avere a che fare con l’università pubbliche italiane negli ultimi anni si sarà senz’altro accorto che sono oramai agli sgoccioli, abbandonate e in completo disfacimento, sia fisico e strutturale che culturale. Queste strutture sono state letteralmente distrutte dai tagli; sono fatiscenti e offrono ai loro studenti paganti la possibilità di acquisire conoscenze sempre più esigue. Il calo delle iscrizioni cresce di anno in anno e va di pari passo con l’aumento degli abbandoni in itinere dei percorsi formativi. Ciò accade poiché, mentre aumentano i costi del percorso di studi e quindi la difficoltà nel sostenerlo, il valore del titolo di studio è sempre più svilito. L’università non garantisce più la mobilità sociale come appare chiaro dai dati del Censis del Giugno 2014: oltre il 37% dei laureati svolge un lavoro dequalificato rispetto alla sua laurea. Continue reading

Mobilitazioni studentesche in Inghilterra

1426487_736568923039685_164713782_n-530x353Mercoledí 26 novembre abbiamo parlato attraverso la nostra trasmissione di Sapienza Clandestina su Radio Onda Rossa 87.9 fm, della situazione nel Regno Unito riguardo il mondo della formazione universitaria e delle proteste che si sono prodotte in questi giorni contro l’aumento delle tasse e I tagli all’università pubblica, e per la Free Education.

In particolare è interessante ragionare sul corteo studentsco svoltosi a Londra il 19 novembre, prima grande protesta dopo quasi 4 anni di silenzio a seguito delle mobilitazioni del 2010 e della durissima ondata di repressione che ne è seguita.
Gli studenti e i lavoratori dell’universitá protestano contro l’innalzamento a 9000 £ annui delle tasse per l’universitá pubblica da pagarsi a rate indebitandosi fondamentalmente con lo stato a vita, per un’universitá che non sia essa stessa un mercato finanziario da cui attingere colpendo il welfare e l’ambito pubblico con politiche volte ad arginare la crisi economica prodotta proprio da quelle stesse politiche economiche che fanno capo al capitale oltre che a porsi a favore delle proteste dei lavoratori interni all’universitá, I Cleaners, le cui condizioni lavorative stanno peggiorando sempre più. Continue reading

Roma, dalle scuole alla lotta per la casa: 14 Novembre è sciopero sociale

B2ZZHLkIAAA6PY5Il 14 Novembre è stata una giornata importante e partecipata in tutto il territorio italiano ed in questo contesto anche Roma ha fatto la sua parte, portando in piazza migliaia di persone in diversi cortei ed azioni in tutta la città. Ci sembra importante soffermarci sul percorso portato avanti dagli studenti, medi ed universitari e dai movimenti di lotta per la casa. Queste soggettività sono innanzi tutto stati protagonisti di un’assemblea il 12 Novembre svoltasi a La Sapienza, avente come tematica principale il problema delle risorse e della loro distribuzione e delle possibilità di connessione delle lotte che intorno a questo ruotano.

I provvedimenti del nostro Governo, infatti, mascherati da grandi riforme, altro non nascondono che ancora tagli e definanziamenti. 150 milioni di euro in meno al diritto allo studio, 42 alla ricerca ed 240 all’università, sono solo alcuni dei dati che fotografano questa situazione disastrosa. Continue reading

Contestati Frati e Gaudio alla Sapienza 6-14 novembre settimana di mobilitazione

160058367-1c196d87-7b4f-4e7d-9726-d75898b51dd6Oggi 30 Ottobre alla Sapienza di Roma si ė volta la ceremonia di insediamento del nuovo Rettore Gaudio, che ha visto anche la presenza dell’uscente Rettore Frati, il quale dopo aver distrutto l’università negli ultimi anni regalandola alla gestione dei privati e facendo parlare di se ogni giorno per scandali e impicci, si ė prodigato in un saluto alla comunità accademica.

Gli studenti oggi non sono rimasti in silenzio e in centinaia hanno portato il loro saluto ai Rettori. L’acqua della fontana della statua della Minerva ė stata colorata di colore rosso, per simboleggiare il fatto che l’università ė sempre più dissanguata dai tagli che si susseguono e che perciò ė anche difficile quantificare: il Governo Renzi ha appena tagliati 150 milioni al diritto allo studio, 240 milioni all’università e 42 milioni alla ricerca.

Mentre l’università ė sempre più definanzianziata e svilita, l’unica cosa che aumenta sono le tasse universitarie, il costo dei libri di testo e il numero di studenti che chiedono e non ricevono per mancanza di fondi le borse di studio e i posti alloggio. Continue reading

30 Ottobre: Non ci sono rettori amici!

30Ott

Il 30 Ottobre a La Sapienza si svolgerà il passaggio di consegne tra il vecchio Rettore Frati ed il Neoeletto Gaudio.
Il nuovo Rettore ha sempre rivendicato con orgoglio la continuità con Frati, la personale amicizia che li lega e la condivisione di idee e progetti per il nostro Ateneo.

GIOVEDI ALLE 11.30 APPUNTAMENTO ALLA MINERVA CONTESTIAMO FRATI E IL NUOVO RETTORE GAUDIO DOPO ANNI DI SCANDALI, CLIENTELARISMO, MANCANZA DI DEMOCRAZIA E DI TRASPARENZA il nostro Ateneo verrà guidato dall’ erede al trono di Frati.
Negli ultimi dieci anni l’università è stata definanziata, svilita e privatizzata, mai Frati ha alzato una voce di protesta, anzi: anticipando di un anno, con lo statuto Frati, l’ingresso dei Privati nell’università previsto dalla Riforma Gelmini, si è posto in continuità con la decisione dei vari governi, addirittura infatti in questi anni non abbiamo solo assistito agli attacchi ed ai tagli dei governi nazionali, ma anche alle peggiori decisioni possibili della governance targata Frati. Continue reading