SAPIENZA DICE NO: CORTEO E RIAPPROPRIAZIONE VERSO IL 27NO

15094916_941915995908399_5759560090127165651_nQuesta mattina gli studenti e le studentesse della Sapienza hanno animato una giornata di mobilitazione nella città universitaria. La giornata è iniziata con una colazione sociale davanti al bar all’entrata di Regina Elena per denunciare la chiusura di uno spazio di ristorazione a causa della poca trasparenza politica. Dalle 11 il concentramento alla Minerva ha cominciato a prendere forma, e dopo un primo momento di comunicazione è partito in corteo.
Il corteo ha attraversato i viali della città universitaria comunicando le ragioni del NO e l’importanza di prendere parola sul referendum che il 4 dicembre ci vedrà alle urne. Non solo. Si è presa parola sulle condizioni in cui verte la nostra università, la crisi che attraversano gli atenei pubblici tra definanziamento e privatizzazione, le difficoltà che viviamo come giovani all’interno di una città soffocante tra lavori in nero e affitti esorbitanti. Il corteo passando vicino alla facoltà di Scienze Politiche ha sanzionato l’eterno cantiere aperto 6 anni fa in cui si sono spesi milioni di euro a fronte di ritardi e promesse di inaugurazione, sotto la facoltà di Lettere ci si è concentrati sulla questione dei tirocini, la nuova forma di lavoro-gratuito tanto diffusa nei nostri corsi di laurea.
Il corteo si è poi unito agli studenti e alle studentesse del Machiavelli , liceo15170802_941752559258076_5134091471840241359_n del quartiere di San Lorenzo, uscendo dalle mura della città universitaria e attraversando via De Lollis segnalando tra mense e residenze universitaria la grave mancanza di garanzia del diritto allo studio. Rientrando dentro la città universitaria si è passati sotto il Teatro Ateneo chiuso ormai da vent’anni e lasciato all’incuria e all’abbandono, un altro esempio della gestione malata del nostro ateneo. Il corteo del mondo della formazione per il NO ha poi occupato l’atrio di Giurisprudenza, facoltà simbolo della lotta per il NO, per un rapido momento di confronto tra studenti medi e universitari che si è concluso con la riapertura del ponte di vetro.
Una nuova occupazione in università: punto di ritrovo per Sapienza dice NO e la campagna C’è chi dice NO verso il corteo nazionale del 27 novembre; uno spazio d’informazione sul referendum; uno spazio liberato che sarà un’aula studio, spazio di socialità e di confronto; uno spazio occupato e sottratto dall’abbandono della governance universitaria.
Un’importante giornata di mobilitazione, corteo, sanzionamenti e riappropriazione ha visto protagonista la Sapienza che ha gridato in maniera netta il proprio NO alla riforma e al governo Renzi.
A fronte di una propaganda tartassante sui media per il SI e una campagna figlia di interessi di chi è in alto e siede sulle poltrone della politica, la giornata di oggi e il percorso c’è chi dice NO costruito dal basso e dalla forza di tante realtà territoriali dimostra come il nostro NO sia concreto. Un rifiuto reale dell’esistente, un rifiuto che parte dai bisogni di noi giovani fondato sulla nostra voglia di decidere senza deleghe nè filtri sul nostro presente e sul nostro futuro!
Ci vediamo al ponte occupato!
Ci vediamo il 26 e il 27 novembre per un fine settimana di lotta!

Knowledge Against Power!

Dal 16 al 20 maggio si terrà alla Sapienza il festival K.A.P. autorganizzato dai collettivi di diverse facoltà (Giurisprudenza, Economia, Scienze politiche, Ingegneria, Sociologia, Fisica), durante il quale si svolgeranno dibattiti, tavole rotonde, proiezioni, pranzi sociali, eventi musicali e molto altro.
 
kapimmNegli ultimi mesi abbiamo visto attraversare le aule del nostro ateneo da un gran numero di Ministri del Governo Renzi e politicanti vari che hanno provato a raccontarci di quanto roseo sia il futuro del nostro paese e, soprattutto, dell’università e della ricerca.

Non abbiamo creduto, e non crederemo mai, alle parole di chi è responsabile di questa situazione.

Non possiamo e non vogliamo credere alle parole di chi preferisce investire fondi pubblici in grandi opere, grandi eventi e spese militari piuttosto che investire in istruzione e ricerca.
Crediamo, invece, che sia necessaria una presa di parola di chi quotidianamente vive sulla propria pelle i problemi e le contraddizioni di questa università. Continue reading

Comunicato degli studenti e le studentesse della Sapienza in solidarietà dei compagni del Cua di Torino

Apprendiamo conimage rabbia la notizia di questamattina che per l’ennesima volta ci ricorda quanto questo sia un paese di fascisti, uno stato di polizia. Sette tra studenti e studentesse del CUA di Torino sono stati colpiti da una operazione di polizia che anche quest’oggi, come ieri in Val di Susa, ha regalato una carrellata di perquisizioni, arresti e obblighi di firma. Continue reading

Se la Ricerca s’ammala, il PD non è la cura

Ieri poimagemeriggio si è svolta in Aula Amaldi nel Dipartimento di Fisica dell’università La Sapienza una tavola rotonda organizzata dal Professor Parisi, docente di fisica e scienziato di fama internazionale, a seguito del dibattito scaturito dalla petizione lanciata da lui insieme ad altri docenti universitari su Change.org e pubblicata sulla rivista Nature, per “salvare la ricerca italiana”.
Il motivo per cui abbiamo deciso di partecipare ed intervenire a questa iniziativa è semplice ma si inserisce in un dibattito odierno sfaccettato sul mondo della ricerca e il suo definanziamento ed impoverimento, non solo a livello economico ma anche dei saperi.
Nella petizione Si richiede l’intervento dell’Unione Europea per sollecitare i “pigri governi nazionali” a sganciare i fondi per la ricerca che oggi è al livello di mera sussistenza.
Non riusciremo altrimenti, continua nell’appello, ad assestarci sugli standard previsti da Horizon 2020. Continue reading

Kcube/Sapienza: Opportunità di sfruttamento e nuovi legami pubblico-privato nell’università all’epoca di Renzi

business-startup

È notizia di questi giorni la sottoscrizione, stipulata però a giugno, di un contratto di Associazione in Partecipazione tra l’Università La Sapienza e la società Kcube srl, fondata nel 2014 con sede a Firenze, che si muove nel campo delle “start-up” cercando i progetti più ambiziosi e remunerativi nei quale investire alla ricerca di profitti facili, soprattutto nel campo della farmaceutica e delle nuove sperimentazioni biomediche. Questa società è amministrata da nomi noti dell’area renziana, noti anche per qualche problemino con la legge per motivi economico-finanziari (da Tommaso Di Tanno, attualmente sotto processo per l’affaire Monte dei Paschi di Siena, a Flavio Matteis, nel cda della Kcube, che ebbe un ordine d’arresto nella storica inchiesta Farmacopoli nel 1993, fino a Carrai e Alberto Bianchi, dichiaratamente in rapporti stretti con il premier).

L’accordo consiste, brevemente, nella possibilità per la Kcube di: Continue reading

L’UNIVERSITÀ NON È UNA PASSARELLA, OGGI NON CI STA NULLA DA INAUGURARE!!

12507262_1256485024367953_8640650700327777332_nGiovedi 21 nell’aula magna de “La Sapienza” alla presenza del presidente Matarella, si è consumata l’inaugurazione dell’anno accademico in una città universitaria deserta e blindata per l’occasione. Pubblichiamo il volantino distribuito nelle facoltà.

 L’istruzione pubblica italiana dalle scuole alle università versa oggi, dopo un trentennio di riforme, in una condizione di impoverimento materiale e strutturale disastrosa, di cui tutti e tutte i presenti sono a conoscenza.

Il diritto allo studio è minato da ogni parte con carenza di posti alloggio per gli studenti fuori sede a fronte di un mercato degli affitti che, in particolare in questa città, ha raggiunto prezzi inarrivabili. Continue reading

Interruzione di Pubblico Servizio, per chi?

12310671_1527999390845483_1330602955419308557_nLa Maker Faire continua a far parlare di sé. Infatti nella mattina del 2 dicembre e nei giorni seguenti circa una trentina di studenti e studentesse sono stati raggiunti dalla notifica amministrativa di una multa per blocco del traffico e interruzione del Pubblico Servizio nella giornata di venerdì’ 16 ottobre a Piazzale Aldo Moro, per un ammontare che va dai 2000 ai 10 000 Euro a persona.Per chi non lo ricordasse in quel giorno era stata indetta una protesta davanti all’ingresso dell’università, trasformatosi per l’occasione nella biglietteria della Maker Faire. Si manifestava contro l’uso privatistico dell’università pubblica e per l’ingresso gratuito per gli studenti, sottolineando il rifiuto assoluto di qualsivoglia dialogo da parte dell’amministrazione universitaria. La giornata, che per gli studenti che si erano riuniti voleva essere un’occasione per riappropriarsi del diritto a entrare liberamente all’università, si è conclusa con cariche e arresti da parte delle forze dell’ordine. Continue reading

“Escola de Luta”, la lotta a Sao Paulo non si ferma!

brazilLo stato di Sao Paulo in Brasile è stato ed è tuttora protagonista di un’importante protesta studentesca che ha portato migliaia di studenti e studentesse nelle piazze, ha bloccato le principali arterie della città e ha occupato più di 200 scuole.

Ma partiamo dall’inizio. Il 23 settembre il governo socialdemocratico (PSDB, opposizione di centro destra al PT, partito di Dilma) dello stato di Sao Paulo annuncia una svolta: la reorganizaçao del sistema scolastico statale. La riforma, proposta dal governatore Geraldo Alckimin, consiste nel chiudere 94 istituti per ridurre le scuole dal sistema a due o tre cicli (istituti che contengono elementari,medie e licei) a scuole a ciclo unico. L’intento dichiarato della riforma vuole essere quello di migliorare la qualità dell’apprendimento e della formazione dei giovani e assestarsi su un modello più europeo, più competitivo ed escludente. La chiusura di decine di istituti oltre ad essere un taglio alla spesa pubblica, comporterà una serie di gravi e rilevanti ricadute materiali sulla vita degli studenti e delle loro famiglie.

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Gli studenti della Sapienza rispondono alla Giannini

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 14-01-2014 Roma Politica Scelta Civica presenta proposta per Legge Elettorale Nella foto Stefania Giannini (segretario Scelta Civica) Photo Roberto Monaldo / LaPresse 14-01-2014 Rome (Italy) Scelta Civica party shall present a proposal for the Electoral Law In the photo Stefania Giannini“Spero di non dire una cavolata”. Esordisce così il ministro Giannini prima di dire un’enorme stronzata (link del video). La cosa grave è che si è preoccupata di non sbagliare il prezzo di un utilitaria, invece di preoccuparsi di paragonare l’acquisto di un bene accessorio ad un percorso d’istruzione universitario. E non si fa scrupoli pure nell’affermare che questo è economico, in quanto meno costoso di una 4×4.
Serve forse un contabile per far capire l’assurdità dell’affermazione? Assolutamente no.
Infatti si tratta di un percorso appunto, qualcosa che va al di là di un unico pagamento in una sola occasione per un’automobile.
Un percorso tri o quinquennale il cui costo complessivo dei vari anni solo di iscrizione, alla Sapienza, è ben superiore al prezzo di un’utilitaria.
Eh si solo d’iscrizione, a cui però vanno aggiunte tutte le spese legate ai libri sempre più cari per colpa di un mondo dell’editoria sempre più vorace e sempre più deciso a guadagnare su testi specifici e accademici. E bisogna considerare anche il costo della vita universitaria tra pasti, fotocopie, bollettini, tasse di laurea, mezzi di trasporto… Oppure banalmente il prezzo di una stanza in affitto per la moltitudine di studenti fuori sede nella giugla urbana romana dagli affitti selvaggi. Per concludere le tasse alle stelle nel caso di finire fuori corso, non riuscendo a fare solo sette o otto esami l’anno.

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Ce ne est pas une université

20151020_135201Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti” cantava qualcuno.

Ebbene sì assolti; assolti dall’accusa di aver privatizzato, svenduto, abusato dell’università pubblica e di chi la vive. Perché nel tribunale del capitale chi siede al banco degli imputati è sempre il soggetto sbagliato. Testimoni Microsoft, Google, Intel, qualche sbirro e un paio di individui oscuri, giacca e cravatta annesse. E il giudice è muto. Qualche morto e ferito ma il dato, a detta dei più, è trascurabile.

Eppure il peggio era evitabile. Perché quando la governance della Sapienza ha deciso e sottoscritto l’intenzione di ospitare nell’Ateneo più grande d’Europa una fiera internazionale sull’innovazione, la Maker Faire e la governance universitaria, potevano decidere di coinvolgere la comunità accademica, di chiedere cosa ne pensassero studenti, docenti, ricercatori e lavoratori che vivono e attraversano questo spazio tutti i giorni; ma non l’hanno fatto. Hanno piuttosto preferito reiterare questo atteggiamento nel tempo, facendo precipitare la situazione al punto che, al silenzio assordante dell’amministrazione universitaria, si sono sostituiti nuovi interlocutori: Digos e celere.

E non è vero, come vorrebbero far credere Gaudio, Prorettori e senatori accademici vari, che abbiamo incontrato solo a danni fatti, che la responsabilità non è la loro per le cariche avvenute a Piazzale Aldo Moro, per gli arresti avvenuti dentro la città universitaria con studenti feriti, ammanettati e portati via davanti agli occhi di tutta la fiera, per aver venduto l’ingresso in uno spazio pubblico andando contro lo statuto della Sapienza, per aver chiuso ogni libero accesso a questo spazio e aver imposto un biglietto da pagare a tutti e tutte quelli che già pagano tasse sempre più alte per potervi accedere, per aver reso un’università un parco giochi e averla ridotta un porcile clamoroso, per aver mandato i lavoratori in ferie forzate e per la non trasparenza nella dichiarazione e gestione degli incassi della Fiera.

Invece siete tutti coinvolti, tutta la comunità accademica lo è. Come lo sono tutti quelli che non si esprimono e alimentano la tendenza a che episodi di tale portata avvengano nuovamente, si tacciano, si giustifichino.

La responsabilità dunque c’è, ed è POLITICA.

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