Gli studenti della Sapienza rispondono alla Giannini

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 14-01-2014 Roma Politica Scelta Civica presenta proposta per Legge Elettorale Nella foto Stefania Giannini (segretario Scelta Civica) Photo Roberto Monaldo / LaPresse 14-01-2014 Rome (Italy) Scelta Civica party shall present a proposal for the Electoral Law In the photo Stefania Giannini“Spero di non dire una cavolata”. Esordisce così il ministro Giannini prima di dire un’enorme stronzata (link del video). La cosa grave è che si è preoccupata di non sbagliare il prezzo di un utilitaria, invece di preoccuparsi di paragonare l’acquisto di un bene accessorio ad un percorso d’istruzione universitario. E non si fa scrupoli pure nell’affermare che questo è economico, in quanto meno costoso di una 4×4.
Serve forse un contabile per far capire l’assurdità dell’affermazione? Assolutamente no.
Infatti si tratta di un percorso appunto, qualcosa che va al di là di un unico pagamento in una sola occasione per un’automobile.
Un percorso tri o quinquennale il cui costo complessivo dei vari anni solo di iscrizione, alla Sapienza, è ben superiore al prezzo di un’utilitaria.
Eh si solo d’iscrizione, a cui però vanno aggiunte tutte le spese legate ai libri sempre più cari per colpa di un mondo dell’editoria sempre più vorace e sempre più deciso a guadagnare su testi specifici e accademici. E bisogna considerare anche il costo della vita universitaria tra pasti, fotocopie, bollettini, tasse di laurea, mezzi di trasporto… Oppure banalmente il prezzo di una stanza in affitto per la moltitudine di studenti fuori sede nella giugla urbana romana dagli affitti selvaggi. Per concludere le tasse alle stelle nel caso di finire fuori corso, non riuscendo a fare solo sette o otto esami l’anno.


Non è necessario esplicitare i vari prezzi, i vari costi o quanto spende una famiglia per far studiare oggi uno, due o tre figli, anche perchè i dati disponibili parlano chiaro: l’Italia è al terzo posto in quanto a costo delle tasse universitarie e l’8% della popolazione studentesca beneficia della borsa di studio a fronte del 34 e 25% di Francia e Germania.
L’elenco appena fatto fa capire da se l’incompatibilità dei due termini di paragone, fa comprendere che la situazione è molto più complessa di come l’ha semplificata il ministro e l’assurdità delle sue dichiarazioni.
Eh si perché, inoltre, a causa del nuovo ricalcolo isee, aumentano le tasse universitarie, mentre tantissimi studenti perdono benefici quali borse di studio(sempre più ridotte) e posti alloggio.
Oltre che fuori luogo la dichiarazione del ministro risulta inoltre essere offensiva nei confronti di quelle famiglie che nonostante i morsi della crisi fanno ancora sacrifici per permettere un’istruzione ai propri figli, magari lontano da casa.
E considerare l’università solo in termini monetari o di costi svilisce culturalmente il mondo accademico e da una chiara immagine dell’idea di università del governo, pronto a lanciare una nuova riforma universitaria: è solo una questione di soldi, solo un’azienda che deve essere accessibile soltanto a chi ha la possibilità di entrare pagando il biglietto d’ingresso e uscirne con un pezzo di carta.
La nostra idea invece è quella di un’università libera e accessibile a tutti, dove lo studiare sia effettivamente un diritto e non sia vincolato ad una possibilità economica, dove uno studente venga aiutato tramite l’assegnazione di borse di studio, posti alloggio, buoni acquisti per i libri, riduzioni per i mezzi di trasporto e attività culturali.
Per questo e anche per rispondere alle dichiarazioni del ministro rilanciamo sulla giornata di mobilitazione di martedi 17 in occasione della giornata del diritto allo studio, per non venirci mai più a far raccontare da nessun responsabile dell’istruzione che stiamo pagando troppo poco per un nostro diritto!