Assemblea Pubblica NO-EXPO all’università

ASSEMBLEA EXPO_webLe settimane che ci troviamo davanti sono le ultime che ci dividono dalla data del 1 Maggio , festa dei lavoratori che quest’anno assume un significato se possibile ancor più forte , poichè a Milano coinciderà con l’inaugurazione di Expo , l’esposizione universale incentrata sulla biodiversità e l’alimentazione .Sono molteplici le cause che ,come studenti e studentesse della Sapienza, ci portano ad analizzare e contestare questo mega evento .
Il tema di Expo è “Nutrire il pianeta, energie per la vita”. L’esposizione avrebbe lo scopo di promuovere scelte politiche alimentari consapevoli, garantire l’accesso al cibo alla popolazione mondiale, eliminare le contraddizioni tra assenza e abbondanza di cibo e favorire la cooperazione tra i popoli. Ma in realtà rappresenta quelle scelte politiche alimentari neoliberiste che oggi garantiscono da un lato povertà e mancanza di cibo in gran parte del mondo e dall’altro spreco e abbondanza nel resto. Expo nasconde la realtà dei fatti: non parla della privatizzazione delle risorse naturali, degli accordi di libero scambio, della gestione aziendalistica della terra, dell’imposizione degli Ogm. Fa invece da vetrina a quelle multinazionali del cibo, come Mc Donald, Pepsi e Nestlè, che ancora una volta proveranno a mostrare del bello là dove esiste solo del marcio.
Da un lato Expo rappresenta l’emblema della gestione delle risorse di questo paese , una pioggia di soldi pubblici nelle mani di costruttori , imprenditori e mafiosi , insomma investimenti .
Dall’altro lato riteniamo che Expo sia paradigma di un modello di sviluppo che ha le sue fondamenta nella precarietà lavorativa e nella diffusione di concetti come l’autovalorizzazione e la competitività sempre più somministrati ai giovani che entrano nel mercato del lavoro.
I differenti scandali che hanno riguardato Expo non ci stupiscono minimamente , chi mette in campo lotte che vanno dal diritto allo studio fino al tema dell’abitare passando per l’avversione alle grandi opere , conosce perfettamente la corruzzione e l’avidità di ammistrazioni e classe politica di questo paese e la denuncia nel quotidiano senza attendere la magistratura nostrana a cui i media e una certa “sinistra” provano a dare una veste rivoluzionaria.
Per questo quando leggiamo sui giornali di scandali sulle grandi opere , arresti di politici , amministratori e imprenditori riteniamo sia inutile scandalizzarsi , lo stupore prevede l’ignoranza e noi odiando questo sistema ,fondato sulla divisione ,lo sfruttamento, l’umiliazione stiamo imparando a conoscerlo.
Quando denunciamo lo spreco di risorse parliamo un linguaggio molto semplice , pretendiamo che i soldi che ad oggi vengono destinati a grandi opere come Tav , Expo e ai mega eventi siano investiti in ciò di cui necessità l’intera collettività , case popolari per risolvere l’emergenza abitativa , investimenti massici nella sicurezza dell’impianto idroelogico , ristrutturazione di scuole e ospedali fatiscenti , far si che un’istruzione ed una sanità di qualità sia garantita a tutt* senza distinzioni di reddito e nazionalità.


Garantire sempre meno in termini di servizi e diminuire i diritti dei lavoratori non è frutto di incompetenza gestionale da parte della classe dirigente , sono scelte politiche precise e studiate per fare l’interesse di alcuni sulla vita di tutt* .
Riforme come il Job Act vengono descritte come provvedimenti innovativi in grado di rimettere in moto la macchina del lavoro e di conseguenza consumi e indebitamento , strumenti fondamentali per gli ingranaggi delle economie europee .
Si parla di flessibilità , di nuove opportunità lavorative mentre la disoccupazione giovanile rimane sopra il 42% ,si nasconde che sono manovre atte a smantellare ogni forma di opposizione e contrattazione lavorativa e che non restituiranno niente nemmeno in termini macroeconomici di ricchezza prodotta , l’unico dato a costante segno positivo è la povertà .
Expo per noi rappresenta quell’ariete con il quale ,governo e poteri economici , provano a sfondare la porta della sopportazione , sperimentano se sia possibile convincere migliaia di ragazz* a lavorare gratis con la promessa che “timbrare” il curriculum con il marchio Expo valorizzi la propria storia lavorativa.
Sta a noi studenti e studentesse e in generale giovani sviluppare gli antidoti per bloccare quest’epidemia di rassegnazione che ci condanna a regalare il nostro tempo nel nome del profitto altrui.
Nell’università della crisi , definanziata , dequalificata ridotta a mero esamificio dove merito e concorrenza rappresentano le linee guida da seguire per selezionare chi potrà avere qualcosa e chi invece si dovrà rassegnare a poco , pensiamo sia fondamentale discutere insieme al corpo studentesco di cosa significhi Expo poichè lo riteniamo avanguardia di un modello di sviluppo che ci vorrebbe veder sgomitare per ottenere quello che ci spetta.
Per noi attaccare Expo non vuol dire solamente partecipare alla manifestazione che si terrà il 1 Maggio a Milano , significa rompere nel quotidiano il silenzio della Sapienza , che dichiara di condividere e sposare le tematiche dell’esposizione, costruendo saperi critici ed una socialità differente passando per la riappropriazione degli spazi .
Per questo e per molto altro invitiamo tutti gli studenti e le studentesse e chiunque voglia a partecipare all’assemblea pubblica No Expo che si terrà al pratone della Sapienza lunedi 13 aprile alle ore 14:30.