L’UNIVERSITÀ NON È UNA PASSARELLA, OGGI NON CI STA NULLA DA INAUGURARE!!

12507262_1256485024367953_8640650700327777332_nGiovedi 21 nell’aula magna de “La Sapienza” alla presenza del presidente Matarella, si è consumata l’inaugurazione dell’anno accademico in una città universitaria deserta e blindata per l’occasione. Pubblichiamo il volantino distribuito nelle facoltà.

 L’istruzione pubblica italiana dalle scuole alle università versa oggi, dopo un trentennio di riforme, in una condizione di impoverimento materiale e strutturale disastrosa, di cui tutti e tutte i presenti sono a conoscenza.

Il diritto allo studio è minato da ogni parte con carenza di posti alloggio per gli studenti fuori sede a fronte di un mercato degli affitti che, in particolare in questa città, ha raggiunto prezzi inarrivabili.

Eppure in questi anni di crisi economica e politica in Italia, a fronte delle scelte di governi di diverso colore che ugualmente hanno contribuito all’impoverimento di giovani e studenti e all’aumento delle diseguaglianze, forte è stata la risposta dei movimenti studenteschi che,manifestando in massa durante giornate di piazza, autorganizzandosi nei propri Atenei e appropriandosi di spazi di libertà sottratti al deserto che li circonda, si sono opposti con forza a queste scelte scellerate e hanno mostrato come una formazione libera e accessibile a tutti e tutte sia possibile.

E conosciamo benissimo i responsabili, coloro che hanno scelto di reprimere e scoraggiare queste proteste. Quelli ad esempio che pochi giorni fa, il 15 gennaio, hanno dato 13 anni di carcere a cinque ragazzi, allora studenti, accusati di resistenza per aver partecipato ad un corteo studentesco nel 2010 che si opponeva alla disastrosa riforma Gelmini; o ancora chi, e non parliamo solo di questura e polizia, di fronte alla protesta degli studenti della Sapienza contro la svendita senza scrupoli dello spazio universitario trasformatosi in fiera con tanto di biglietteria secondo una logica del profitto scellerata, ha permesso che gli studenti fossero arrestati e trascinati con le manette dentro la città universitaria sotto gli occhi attoniti degli spettatori della Maker Faire.
Alcuni di questi responsabili presiedono oggi a questa celebrazione dell’anno accademico 2015-2016, ennesimo evento vetrina che non propone seri momenti di autocritica e analisi della realtà che vivono coloro che attraversano quest’Ateneo tutti i giorni, come forse invece andrebbe fatto.

E allora un augurio sincero per quest’anno accademico lo vogliamo fare noi: che sia un anno di lotta, riappropriazione e libera conoscenza e informazione contro il futuro di precarietà che ci vogliono imporre facendo sentire sempre più alta la nostra voce che inutilmente cercano di soffocare.